Spesso quando si legge un libro, oltre ai personaggi, alla trama e alle vite che si intrecciano lungo l’arco narrativo, ci si sofferma anche sugli autori stessi, su chi quelle storie le ha inventate, vissute, ma sicuramente raccontate. Avere la possibilità di parlare e fare domande con loro è sempre molto stimolante per gli studenti, legando indissolubilmente la scrittura alla lettura, il testo alle parole, le emozioni a momenti vissuti, da vivere o da non ripetere mai più.
È quello che è avvenuto nel corso del corrente anno scolastico alle classi della Scuola Secondaria di I Grado, che, sotto la supervisione e la guida delle docenti di Lettere, hanno partecipato al progetto “Autori in classe”, che ha visto la possibilità viva e concreta di incontrare di persona alcuni autori di romanzi scelti.
Il progetto, nato dalla collaborazione con la libreria Mondadori di via Tuscolana, in particolare grazie alla responsabile Federica Poggi, ha visto l’incontro delle classi terze con Daniele Aristarco, autore del libro “Il giardino dei Giusti”; tutte e tre le classi della Secondaria hanno avuto l’occasione di relazionarsi con Sara Loffredi, scrittrice de “La casa di Paolo”.
I due incontri, tenuti nell’affascinante e suggestivo Palazzo Rospigliosi, grazie al continuo e proficuo sostegno dell’Amministrazione del Comune di Zagarolo, ha visto in prima battuta la lettura del romanzo di Daniele Aristarco, in occasione della Giornata della Memoria. Il romanzo, che ha come protagonista un comico italo-americano, Jack La Manna, è un viaggio attraverso 4 città, New York, Parigi, Roma e Gerusalemme, alla ricerca di informazione e della verità sui Giusti del famoso giardino, da cui il titolo del libro. Una avventura ricca di colpi di scena, di analisi introspettiva e psicologica, ma soprattutto una denuncia di uno dei momenti più tristi vissuti in Italia e a Roma in particolare, come il rastrellamento del ghetto ebraico. Il secondo incontro, con Sara Loffredi, ha portato alla lettura ed analisi della figura di Paolo Borsellino, della sua vita da adolescente e da famoso magistrato antimafia, del suo rapporto di lavoro ed amicizia con Giovanni Falcone, fino alle dinamiche alla base del sistema di cosa-nostra. Un romanzo che ha come protagonista un ragazzo liceale, che in realtà potrebbe essere chiunque tra noi, un giovane alla ricerca di un mentore, di una guida, oltre gli amici, la scuola e la famiglia, come Paolo appunto, a cui il fratello ha dedicato il famoso centro di supporto per giovani a Palermo.
Ogni incontro ha creato tanto fermento ed entusiasmo tra gli studenti, che, forti dei loro talenti, hanno deciso di omaggiare i due autori con disegni, cartelloni, lavori di ogni genere, sentendosi protagonisti di un processo di apprendimento che dal testo passava alla parola di chi ha guidato quelle pagine tanto amate e su cui si sono tanto spesi. Inoltre, hanno invaso di domande i due scrittori, a cui con grande professionalità e gentilezza hanno risposto, cercando di riprendere quel sentimento e quelle emozioni lasciate tra le righe e assaporate dai lettori.
L’opportunità di riflettere su tematiche importanti dei due romanzi di formazione, come la Shoah e la mafia, è stato un ottimo campo da cui trarre i frutti per un percorso di vita come cittadini migliori e attivi, ma ancor di più se lo stimolo non si sia concluso chiudendo il libro, ma sia stato animato dalla voce e dal confronto dinamico tra le parti.
Pio Brogno